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Raccontando di Georgia Colombo

Era primavera. Il tepore del sole risvegliava la vita e la terra si riappropriava dei suoi colori più vivaci. Verdi distese d’erba punteggiate da splendidi colori variopinti ammantavano i campi realizzando meravigliose fantasie floreali. Gli alberi promettevano i loro frutti anticipati da fiori. Gli uccelli e le farfalle, in festa danzante, volteggiavano leggeri nel loro mezzo con ritmi diversi secondo la loro specie e facevano alzare gli occhi al cielo, quasi un invito a ringraziare per tanta bellezza. La natura stava facendo il suo corso.

La data era il 23 aprile, due giorni prima del 25, giorno dell’anniversario di matrimonio dei suoi genitori, ma forse per fretta o forse per far coincidere il suo nome con il giorno del proprio onomastico, o atto per mostrare la sua determinatezza. L’anno era il 1977, anno di piombo e del massimo storico per l’inflazione, anno dei primi processi per corruzione… tempi duri per i troppo buoni! 

Georgia, con il progredire degli anni, terminati gli studi di ragioneria, realizza forse inconsciamente di avere un cognome impegnativo come quello del famoso Colombo scopritore del continente americano e, quasi ad emularlo, rafforza la tenacia delle idee. I genitori di Georgia, visti gli ottimi risultati nello studio, insistono affinché si dedichi esclusivamente agli studi intrapresi per perseguire il dottorato in Economia e Commercio, ma lei parallelamente e con risolutezza inizia il suo viaggio alla ricerca del suo Nuovo Mondo, sempre in anticipo come aveva fatto fin dalla nascita.Dopo aver fatto esperienza nel marketing per la promozione turistica, decide di iniziare “dalla gavetta”, memore di quando le diceva il padre: “Impara a fare in prima persona ogni minima cosa che dovrai far fare ad altri”. 

Impara a fare in prima persona ogni minima cosa che dovrai far fare ad altri. 

Georgia inizia l’attività lavando le stoviglie nei ristoranti, poi passa al servizio ai tavoli, si trasferisce in altri luoghi del nord Italia, anche per periodi stagionali e lavora per alcuni anni nel settore agrituristico svolgendo ogni tipo di mansione. Opera in bar e ristoranti curandone integralmente la gestione. Approfondisce le competenze enogastronomiche prestando particolare attenzione all’aspetto salutistico. Organizza diversi Catering. Responsabile del marketing di un’azienda per le forniture di cucine industriali, acquisisce cognizione su macchinari ed attrezzature per la ristorazione e bar. 

Quasi terminata la perigliosa navigazione, inizia ad intravedersi la terra, il Nuovo Mondo di Georgia Colombo si chiama “Terranima”, terra viva, perché racchiude in sé l’anima e la cultura di un popolo contadino che ha generato grandi personaggi in tutti i campi, una terra fertile di sapori genuini che la natura offre in ogni stagione secondo la tavolozza dei suoi colori e che mano d’artista mescola sapientemente in cucina esaltandone le caratteristiche. Sarà un’altra coincidenza? Il nome Georgia significa “Colei che ama la terra”. Con un abbraccio che va dalla Georgia americana alla Georgia transcaucasica, è evidente l’espandersi di una vocazione naturale. Ora non si può che cantare insieme, come fosse un inno, “Georgia on my mind”.

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Terranima
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